Ci sono momenti nella politica che vanno oltre la quotidianità e si trasformano in simboli potenti, in immagini che parlano di ideali e di continuità, di sogni che resistono e si rinnovano. L’incontro tra Gabriel Boric, Presidente del Cile, e José “Pepe” Mujica, ex Presidente dell’Uruguay e leggenda vivente della politica latinoamericana, è stato proprio uno di quei momenti.

Boric ha effettuato la sua prima visita ufficiale in Uruguay, un viaggio dal sapore particolare, perché avviene proprio nel passaggio tra due amministrazioni: l’attuale Presidente uruguaiano, Luis Lacalle Pou, è ancora in carica, ma il 1° marzo il Paese avrà un nuovo Presidente, Yamandú Orsi,
eletto nel solco della democrazia che ha reso l’Uruguay un esempio di stabilità in Sudamerica. Tuttavia, l’incontro che più ha emozionato e toccato il cuore del Presidente cileno non è stato quello istituzionale, bensì l’abbraccio con Mujica e la sua inseparabile compagna di vita, Lucía.

Nel piccolo angolo di terra dove Mujica ha scelto di vivere, lontano dai palazzi del potere ma vicinissimo alla gente, Boric ha trovato un maestro. Un incontro che ha il sapore del passaggio di testimone tra due uomini distanti per età ma accomunati dalla stessa tensione morale, dalla volontà di costruire un’America Latina più giusta, più equa, più solidale.
Boric non ha nascosto la sua emozione, esprimendola con parole sentite sui social: “Sono molto grato e felice per questo incontro con Pepe e Lucía, punti di riferimento di convinzione, onestà e principi. Poter vedere e sentire lo spirito con cui Pepe vuole passare il testimone e, nonostante tutto, insegnarci che questo non riguarda la nostalgia, ma il modo in cui affrontiamo il futuro e troviamo la forza di continuare a offrire un’alternativa che garantisca alle persone una vita dignitosa, è davvero inestimabile. Grazie mille per avermi accolto, Pepe e Lucía. Vi mando tutto il mio affetto e rispetto.”

Le sue parole riflettono un profondo riconoscimento per ciò che Mujica rappresenta. Un politico atipico, un ex guerrigliero diventato Presidente che ha scelto di vivere con semplicità, senza mai abbandonare i suoi ideali. Mujica, con la sua saggezza e il suo linguaggio schietto, ha sempre saputo parlare al cuore delle persone, e a Boric ha trasmesso una lezione che non è solo politica.
Mujica non è mai stato un uomo di nostalgia. Non ha mai permesso al passato di incatenarlo. Il suo sguardo, pur affondando le radici nelle lotte di un tempo, è sempre stato rivolto al domani. E questo è ciò che ha voluto trasmettere a Boric. La politica non è un rimpianto, ma un’azione quotidiana che costruisce futuro.
È facile immaginare l’incontro tra i due. Mujica, seduto su una vecchia sedia, il suo volto solcato dalle rughe della storia e della lotta, che osserva Boric con quegli occhi pieni di esperienza e amore. Gli avrà parlato con la sua solita saggezza ruvida, forse con un pizzico di ironia, con quella leggerezza che solo chi ha attraversato tempeste può permettersi.

E Boric, consapevole della responsabilità che porta sulle spalle, avrà ascoltato con attenzione, lasciandosi ispirare dalle parole di un uomo che ha visto il peggio del mondo ma non ha mai smesso di credere nel meglio che l’umanità possa offrire.
Questo incontro è stato un bellissimo momento simbolico nella storia di un continente che lotta per non perdere sé stesso. Boric ha trovato in Mujica un faro di umanità in un mare di politica spesso arido. Il presidente cileno, incontrandolo, ha voluto dimostrare che il potere non è una conquista, ma una responsabilità. Che governare non significa imporsi, ma servire con onestà, con coerenza, con la volontà incrollabile di costruire qualcosa che non sia solo presente, ma futuro.

Pepe Mujica è diventato un’idea che non ha mai ceduto all’usura del tempo. È un uomo che ha conosciuto l’ombra delle prigioni, la solitudine della lotta, ma che non ha mai smesso di credere che una luce fosse possibile. Ancora oggi, con la voce ruvida e gli occhi profondi di chi ha visto il mondo cambiare mille volte, insegna che la politica è un atto d’amore, un gesto quotidiano di resistenza alla disillusione.

E Boric, con la sua speranza e la sua determinazione, è uno di quei leader che possono raccogliere il seme che Mujica ha piantato e farlo fiorire ancora. L’abbraccio tra il vecchio combattente e il giovane presidente, più che una fotografia, è la conferma che le idee non invecchiano mai, che la dignità non si spegne, che la lotta per un mondo più giusto trova sempre nuove persone pronte a portarla avanti.

La presidente
Federica Cannas

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