La politica internazionale è segnata da tensioni e pressioni sempre più forti, ma la Presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, sta dimostrando di possedere una visione chiara e un coraggio fuori dal comune. La sua recente iniziativa per rafforzare la sovranità nazionale, in risposta alla decisione unilaterale degli Stati Uniti di designare sei cartelli messicani come organizzazioni terroristiche straniere, non è solo una questione di politica interna, ma un segnale forte che il Messico non è disposto a subire ingerenze esterne.
La decisione statunitense ha generato forti preoccupazioni in Messico, soprattutto per il rischio che questa classificazione possa giustificare future operazioni militari americane nel Paese. Claudia Sheinbaum ha risposto con una fermezza straordinaria. Il Messico non accetterà mai un intervento straniero che comprometta la sua integrità, indipendenza e sovranità. Le sue parole non sono rimaste mere dichiarazioni di principio, ha presentato una riforma costituzionale per blindare il Paese da eventuali tentativi di intromissione e rafforzare le misure contro il traffico di armi.
La proposta di Sheinbaum prevede modifiche agli articoli 19 e 40 della Costituzione messicana, con due obiettivi chiari.
Il traffico di armi verrà incluso tra i reati che prevedono la detenzione preventiva obbligatoria, con le pene più severe possibili per gli stranieri coinvolti in attività illegali.
Sarà esplicitamente sancito che il popolo messicano non accetterà mai interventi, ingerenze o violazioni territoriali da parte di altri paesi, sia per via terrestre, aerea, marittima o spaziale.
Questa riforma non è solo una dichiarazione di intenti, ma un atto politico concreto che mira a proteggere il Messico da qualsiasi possibile giustificazione legale per un intervento straniero.
Ciò che rende straordinaria la leadership di Claudia Sheinbaum è la sua capacità di mantenere un equilibrio tra fermezza e pragmatismo diplomatico. Nonostante la posizione decisa contro qualsiasi ingerenza esterna, la Presidente ha ribadito che il Messico è disponibile a collaborare con gli Stati Uniti per combattere il narcotraffico e ridurre la violenza, ma senza mai accettare una condizione di subordinazione.
Questa è una distinzione fondamentale. Il Messico non si chiude al dialogo, ma rifiuta categoricamente qualsiasi imposizione unilaterale. Un approccio che si discosta nettamente da quello di altri leader latinoamericani del passato, spesso divisi tra una totale sottomissione agli Stati Uniti o un antagonismo fine a sé stesso. È possibile difendere la sovranità nazionale senza isolarsi dal mondo, con una visione strategica e un rispetto intelligente delle dinamiche geopolitiche.
In un contesto globale in cui molti governi cedono a pressioni internazionali o accettano passivamente decisioni imposte da potenze straniere, la posizione di Claudia Sheinbaum rappresenta un modello di autodeterminazione politica. Il suo coraggio nel difendere la sovranità messicana dovrebbe essere fonte di ispirazione non solo per altri paesi dell’America Latina, ma anche per tutte quelle nazioni che cercano di affermare la propria indipendenza in un mondo sempre più interconnesso ma anche segnato da squilibri di potere.
Con questa riforma costituzionale, Sheinbaum non sta solo rispondendo a un’azione specifica degli Stati Uniti, sta ridefinendo il concetto stesso di sovranità messicana, ponendo le basi per un Paese che sa dialogare con le grandi potenze ma senza mai piegarsi a pressioni esterne. La sua leadership rappresenta un esempio concreto di come si possa governare con fermezza, lungimiranza e soprattutto con un profondo rispetto per la dignità nazionale.

La presidente
Federica Cannas

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