Salvador Allende, con la sua rivoluzione democratica, realizzò uno dei più importanti esperimenti politici del nostro tempo.
La “cilenizzazione” del Paese, ossia la nazionalizzazione delle principali industrie private e delle risorse del sottosuolo, avrebbe dovuto consentire la trasformazione della società, passando attraverso una cosiddetta “via cilena al socialismo” democratica e pacifica.
Allende decise di connotare il proprio progetto politico come cileno, democratico e non violento, ritenendo che la via pacifica fosse l’unica eleggibile per la realizzazione della società socialista e quella più in linea con la storia del Cile e, come lui stesso dichiarò, “all’interno dell’ordine legale e con gli strumenti giuridici che il paese si è dato”. Solamente in questo modo avrebbe preservato il Cile dall’esperienza di una guerra interna che avrebbe ostacolato il profondo processo di trasformazione della società che intendeva realizzare.

Ripercorrendo i mille giorni del governo di Allende e Unidad Popular – la coalizione formata da socialisti, comunisti, radicali e cattolici di sinistra – i principali mutamenti intervenuti in campo sociale ed economico sono rappresentati dalle azioni di governo volte alla ridistribuzione della ricchezza nazionale e al miglioramento delle condizioni di vita dei ceti meno abbienti e dei lavoratori. Allende introdusse incentivi all’alfabetizzazione, tutele sociali, il prezzo fisso del pane, la riduzione degli affitti, la distribuzione gratuita di cibo agli indigenti e l’aumento delle pensioni minime.
La quasi totalità delle banche fu nazionalizzata, così come la compagnia aerea di bandiera.

Il sistema sanitario e dell’istruzione furono rinnovati.
Le più importanti misure adottate dal governo Allende e da Unidad Popular furono la nazionalizzazione delle maggiori industrie private, fra cui le miniere di rame, principale risorsa del Paese, volta al recupero delle ricchezze in mano al capitale straniero, ed una riforma agraria che prevedette l’esproprio di quasi cinquemila terreni di proprietà di latifondisti.
Fu, inoltre, sospeso il pagamento del debito estero e dei crediti da versare ai potentati economici stranieri.

Sul piano sociale, Allende introdusse incentivi all’alfabetizzazione, l’aumento dei salari, varie tutele sociali, quali per esempio il prezzo fisso del pane, la riduzione degli affitti, la distribuzione gratuita di cibo agli indigenti e l’aumento delle pensioni minime. Introdusse l’istituto giuridico del divorzio e l’annullamento dei finanziamenti pubblici alle scuole private.
Allende cercò in tutti i modi di realizzare il progetto della via cilena al socialismo nel pieno rispetto della Costituzione, ma, nel tentativo di attuarlo, si inimicò inevitabilmente sia le grandi multinazionali straniere che quella parte di società cilena abituata a godere di privilegi, in primis i grandi latifondisti.

La pesante ingerenza degli Stati Uniti d’America nella vita del Paese fu certamente una delle cause che portarono alla fine tragica dell’esperienza politica di Salvador Allende dopo mille giorni di governo. Ma l’esperimento rivoluzionario di Allende nacque e si sviluppò in un Paese già politicamente diviso e caratterizzato da profonde divergenze sociali ed economiche che determinarono lo sviluppo di condizioni favorevoli ad un eventuale golpe.

E’ certo, però, che Allende morì quell’11 settembre 1973, fedele ai propri ideali, al proprio mandato presidenziale ed ai propri impegni con le istituzioni.

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